L’obesità è una malattia cronica che affligge un numero sempre maggiore di individui in Italia e nel mondo ed è legata ad una aumentata disponibilità alimentare ed ad una vita sempre più sedentaria.

Il metodo più comune per misurare l’ obesità è l’indice di massa corporea ( BMI ) dato dal rapporto tra il peso ed il quadrato dell’altezza. Le persone normopeso hanno un BMI compreso tra 20 e 25 mentre quelle che hanno un BMI superiore a 40 vengono definiti patologicamente obesi. Il soggetto obeso presenta notevoli difficoltà nella vita giornaliera. I problemi vanno dall’ igiene personale al vestirsi, al muoversi o al viaggiare impedendo spesso una corretta vita di relazione. Inoltre il collegamento tra obesità ed altre malattie è importante. E’  ormai dimostrato che patologie come diabete, cardiopatie, ictus, ipertensione e tumori sono strettamente correlate con l’ obesità e maggiore è il sovrappeso tanto maggiori diventano i rischi. Infatti i soggetti obesi presentano una spettanza di vita media ridotta rispetto alla popolazione normopeso. La riduzione della spettanza di vita è proporzionale al sovrappeso e si normalizza in caso di ritorno ad un peso normale. E’ quindi fondamentale la prevenzione con regole dietetiche e comportamentali precise per gli adolescenti ed i giovani.

Un soggetto sovrappeso si gioverà di un aumento dell’attività fisica accompagnato ad uno schema dietetico sostenibile, Di fondamentale importanza l’ educazione alimentare che porti a correggere gli errori nutrizionali. Il soggetto obeso normalmente ha già sperimentato, da solo o rivolgendosi in maniera incostante a medici e dietisti, cali ponderali violenti, anche importanti ma sempre seguiti da altrettanto rapidi aumenti di peso con raggiungimento di livelli superiori a quelli di partenza. Questi tentativi diventano negli anni sempre più faticosi inducendo un senso di depressione e di sfiducia nelle proprie capacita’.   Per questo ai soggetti patologicamente obesi con BMI superiore a 40 ma anche    a quelli che presentano un BMI sopra i 35 in presenza di patologie associate come diabete, ipertensione, problemi osteo articolari ecc. vengono proposti interventi chirurgici che facilitino perdite di peso importanti e che permettano il mantenimento del peso raggiunto.

Il primo passo consiste nel posizionamento di un Palloncino intra gastrico . Questo apparecchio è un pallone in silicone che viene gonfiato all’ interno dello stomaco sotto controllo endoscopico, in corso di una blanda sedazione.  Il paziente prova un senso di sazietà precoce che permette di mantenere senza troppa fatica la dieta prescritta dalla dietista. Di fondamentale importanza nei 6 mesi che questo apparecchio può rimanere in sede l’attività fisica, l’educazione alimentare e l’assistenza psicologica. Nei soggetti con BMI tra i 30 e i 35 questo trattamento può essere definitivo.  Nei soggetti con  BMI maggiori questo primo passo deve essere seguito da un intervento chirurgico che  incrementi la perdita di peso ottenuta e stabilizzi i risultati raggiunti. In questi casi lo scopo del Palloncino intra gastrico è quello di fare affrontare al paziente la chirurgia nelle migliori condizioni in modo da ridurre per quanto possibile i rischi legati all’ operazione. Gli interventi chirurgici si possono dividere in trattamenti restrittivi che riducono la quantità di cibo che lo stomaco può contenere in interventi malassorbitivi che riducono il tratto digestivo limitando il numero di calorie e di sostanze nutritive che possono essere assorbite ed in trattamento misti che sommano le caratteristiche dei 2 gruppi precedenti.

Tra tutti gli interventi proposti quello più eseguito e che presenta il migliore rapporto rischi benefici  è il Bendaggio gastrico regolabile. Questa operazione è di tipo restrittivo e consiste nel posizionare attorno alla parte alta della stomaco un anello di silicone il cui diametro viene regolato iniettando acqua in un serbatoio sottocutaneo collegato all’ anello con un piccolo tubo. Iniettando acqua l’anello si restringe e più difficile diventa la discesa del cibo nello stomaco a valle. L’intervento viene eseguito per via laparoscopica senza necessita’ di “ aprire la pancia “ e richiede pochi giorni di ricovero. Nel caso il paziente non riesca a perdere peso si può “ correggere “ l’intervento con un By pass funzionale che permette una diversione  totale o parziale del cibo per  cui i nutrienti non vengono assorbiti dall’organismo . In alternativa può essere eseguita una sleeve gastrectomy con asportazione verticale di buona parte dello stomaco.

Questo approccio a gradini permette di eseguire interventi a rischio progressivamente crescente in un numero sempre più ridotto di pazienti e comunque in persone che per quanto i tentativi precedenti siano stati insufficienti sono comunque più magre rispetto al momento del primo approccio.

Innanzitutto, non si dovrebbe mangiare per due, ma due volte meglio.

Per prevenire l’insorgenza di anemia, spina bifida e difetti del tubo neurale, è indispensabile coprire il fabbisogno di acido folico (cereali integrali, carne, latte, ortaggi, arachidi, lievito).

Il fosforo e il calcio (latte, yogurt, formaggi, acque minerali contenenti calcio), costituente principale di denti e ossa, che se non è integrato adeguatamente verrà sottratto dallo scheletro e dai denti materni. Il ferro (cereali integrali, legumi secchi, carne, molluschi, tuorlo, spinaci, indivia, frutta secca) è un importante fattore antianemico e il magnesio (cereali, legumi, vegetali, frutta secca, cioccolato amaro), responsabile di alcune patologie gestazionali e fetali.

Per i disturbi legati alla pirosi (bruciore di stomaco) si possono adottare alcuni accorgimenti: fare pasti piccoli e frequenti, mangiando a piccoli bocconi e masticando bene; evitare piatti ricchi o speziati, frutta con la buccia, agrumi, cioccolato, caffè, bevande alcoliche; evitare di bere grandi quantità di liquidi durante i pasti; cercare di non coricarsi immediatamente dopo i pasti.

Per evitare la nausea, al mattino mangiare cibi secchi e  croccanti come fette biscottate, crackers, pane tostato ed evitare cibi ricchi di acqua o liquidi.

Per combattere la stipsi, consiglio di aumentare il consumo di frutta e verdura, evitando però gli eccessi che renderebbero difficoltosa l’evacuazione; assumere ogni giorno yogurt o fermenti lattici; evitare cibi speziati, insaccati, cioccolato. Buona abitudine è anche bere 1,5-2 l/die di acqua naturale.

Infine mantenersi attiva se non ci sono complicazioni, che oltre ad attivare la motilità intestinale, aiuta a conservare un buon tono muscolare utile durante il parto, combattere la stasi venosa agli arti inferiori, non aumentare troppo di peso: gli sport indicati sono camminare, stretching, acqua-gym, bicicletta.

Dott. Francesca Vignoli

In genere lo svezzamento viene a porsi tra il 4° e il 6° mese di vita, quando il latte può non essere più sufficiente a coprire il fabbisogno dei nutrienti indispensabili alla crescita e gli enzimi gastrointestinali sono in grado di assimilare gli alimenti solidi (es. carne, legumi, verdura, cereali).

Esso rappresenta anche un momento importante dello sviluppo psichico e sensoriale del lattante: il piccolo può percepire il nuovo tipo di alimentazione come un distacco completo dalla propria madre, fonte di sicurezza e benessere. Per questo tutto ciò che si fa nel divezzamento deve essere “proposto” e non “imposto”.

E’ necessario introdurre un solo alimento per volta e con gradualità.

Non aggiungere sale agli alimenti nel 1° anno di vita, così da abituare il lattante a sapori non sapidi e prevenire l’ipertensione arteriosa da adulto; la stessa cosa vale per gli alimenti dolci.

E’ consigliabile ritardare l’introduzione di bietole e spinaci per l’elevata presenza di nitrati; evitare anche il consumo di alimenti con coloranti e additivi, in quanto il piccolo non è ancora dotato dei sistemi detossificanti.

Specifica attenzione deve essere rivolta a quei lattanti con familiarità positiva per malattie allergiche, per le quali va ritardata e controllata la somministrazione di cibi potenzialmente allergizzanti (es. latte vaccino, uovo, pesce, pomodoro).

A scopo preventivo, inoltre, i cibi contenenti glutine (es. frumento, orzo, segale, avena) vanno introdotti dopo il 6° mese.

Il pasto solido in sostituzione della poppata lattea può essere così ripartito nella giornata: brodo vegetale privo di sale, pomodoro, cipolla, odori; crema di cereali senza glutine (es. crema di riso, di mais); liofilizzato di carne come pollo, tacchino, manzo, vitello, agnello, coniglio; come condimento aggiungere 1 cucchiaino e mezzo di olio extravergine d’oliva a crudo; frutta grattugiata o omogeneizzata scegliendo tra mela, pera, prugna.

Dott. Francesca Vignoli

Il team cura e chirurgia dell’obesità della Casa di Cura Montanari, presenterà una sua ricerca al convengo SICOB (Società italiana chirurgia bariatrica) 2011, una sua ricerca.

Il 12 maggio a Reggio Calabria per l’occasione del convegno SICOB, Società Italiana Chirurgia Bariatrica, il team per la cura dell’obesità della casa di cura E. Montanari presenterà un lavoro effettuato negli utlimi due anni presso la struttura inerente la terapia psicologia per il comportamento nibbling. Il paziente nibbling è colui che ha tendenza a spizzicare cibi dolci o salati, a seconda delle preferenze, al di fuori dei tre pasti principali. Sono molte le persone che presentano questo tipo di comportamento altamente inefficace per poter perdere peso e mantenerlo. Durante il convegno il team presenterà un protocollo sperimentato negli utlimi due anni, dimostratosi efficace nella risoluzione di tale comportamento alimentare.

Il team chirurgia e cura dell’obesità.