Sempre piu spesso molte donne sono costrette a rapportarsi con gli esiti di una patologia fisicamente e psicologicamente invalidante: il tumore al seno, che viene affrontato chirurgicamente con quadrantectomia, mastectomia radicale o linfoadenectomia.
In seguito a questo intervento si possono manifestare esiti di interesse riabilitativo:
• limitazioni funzionali dell’arto superiore con riduzione della mobilità dovute a
retrazione dolorosa muscolare e/o della cicatrice;
• la cosiddetta sindrome del nervo intercostobrachiale, caratterizzata da dolore e/o alterata sensibilità in regione costale, nella zona ascellare e sulla superficie interna del braccio;
• la “scapola alata”, cioè lo spostamento all’esterno della scapola causato dalla lesione del nervo toracico lungo
• il linfedema postchirurgico o braccio grosso;
• le capsuliti retrattili a livello della spalla o “spalla congelata”;
• i difetti posturali, spesso riscontrabili anche a distanza di tempo.
Si devono anche prevedere eventuali danni da radioterapia e considerare che eventuali preesistenti patologie di interesse riabilitativo possono peggiorare con l’intervento e le cure successive.
Un trattamento riabilitativo mirato, è in grado di affrontare queste problematiche,trattamento che verte in particolare sulla metodica del drenaggio linfatico manuale (tecnica Vodder).
Agisce tempestivamente con un drenaggio del sistema circolatorio dell’arto, per riportare la circolazione linfatica il più possibile vicino ai livelli normali, riducendo drasticamente il gonfiore,limita i processi cicatriziali secondari, che possono portare a limitazioni irreversibili per la funzionalità dell’arto.
Quando compatibile con la stato di salute della paziente, la terapia dovrebbe essere iniziata tempestivamente, in modo da ridurre i danni a breve e a lungo termine causati dall’ intervento.
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