Le Ostetriche Giulia Vitri e Vanessa di Muro in collaborazione con la Casa di Cura Montanari offrono un percorso alle future mamme e ai futuri papà che attendono l’arrivo di un bebè.

Il corso in partenza dall’ 08 settembre 2015 avrà cadenza settimanale per 6 martedì di seguito con orario dalle 20.00 alle 21.30.

Il numero di coppie massimo è di 8, ma se ci fossero ulteriori richieste le Ostetriche si organizzeranno per accoglierle tutte.

Sarà regalato alle mamme, un incontro dopo il parto, tutte insieme con papà e bimbi, per affrontare al meglio la gestione dei nuovi arrivati.

In dettaglio, il programma suddiviso per ogni incontro:

  1. Presentazione, spiegazione del corso, raccolta aspettative e suggerimenti di mamme e papà, genitorialità, rapporto di coppia (Incontro di coppia);
  2. Il pavimento pelvico (Incontro di sole donne);
  3. Il travaglio ed il parto e la sua gestione: i segni di inizio travaglio, quando andare in ospedale, le posizioni da assumere in travaglio. (Incontro di coppia);
  4. Il dolore nel travaglio e nel parto: quali funzioni e quali risorse per affrontarlo (Incontro di coppia);
  5. Il puerperio: il ritorno a casa, la gestione del neonato, la valigia della mamma e del neonato (Incontro di coppia);
  6. Allattamento: il suo significato, l’attacco corretto, la montata lattea e le più comuni problematiche legate all’allattamento (Incontro di coppia).
  7. INCONTRO DOPO IL PARTO: Problematiche del ritorno a casa, dell’allattamento e della gestione del neonato, rapporto di coppia, contraccezione in puerperio e tecniche di disostruzione pediatrica.

Per ulteriori informazioni e iscrizioni chimare il numero 0541-988129.

MALATTIE DEI CAPELLI

La caduta dei capelli è, entro un certo limite, un avvenimento fisiologico; ogni persona perde quotidianamente in media da 20 a 50 capelli, a causa del loro naturale ricambio. Questa caduta può essere più evidente in alcune stagioni o come conseguenza di eventi stressanti dal punto di vista fisico od emotivo.
Se la caduta dura a lungo potrebbe però nascondere una vera e propria patologia: in tal caso, una diagnosi precoce spesso permette di iniziare la cura con maggiore tempestività ed efficacia.

Quando preoccuparsi:
– se ogni giorno cadono molti capelli (più di 100)
– se il periodo di caduta aumentata si protrae per più di 2-3 mesi
– se è presente un diradamento che lascia intravvedere la cute del cuoio capelluto
– se la caduta si associa ad altri sintomi (pruriti, rossori del cuoio capelluto)

Qualche informazione in più…
I vari tipi di caduta dei capelli si dividono in due grandi gruppi; quelle non cicatriziali, in cui il capello può sempre ricrescere, e quelle cicatriziali, in cui i capelli non cresceranno più nella zona interessata dalla malattia.
Fra le forme non cicatriziali più comuni ci sono:

TELOGEN EFFLUVIUM. Caduta aumentata dei capelli che tende ad autolimitarsi e può durare dai 3 ai 6 mesi. Le cause scatenanti precedono la caduta di circa 2-3 mesi e possono essere: una malattia debilitante (trauma, intervento chirurgico…), un periodo di stress intenso, un dimagrimento rapido, l’anemia, l’esposizione del cuoio capelluto ai raggi del sole durante l’estate (con successiva aumentata caduta in autunno), il periodo post-partum, alcuni farmaci.

ALOPECIA ANDROGENETICA (o CALVIZIE). Molto frequente nel sesso maschile, può colpire anche il sesso femminile anche se in forme più lievi. Si presenta come un progressivo assottigliamento e diradamento dei capelli più evidente nelle zone anteriori del cuoio capelluto (fronte, tempie, vertice); spesso il problema si ritrova anche in uno o più familiari. E’ un “problema” che lasciato a se stesso tende a peggiorare nel tempo, ma per cui esistono cure efficaci se identificato in tempo!

ALOPECIA AREATA. E’ una malattia autoimmunitaria che si manifesta con la caduta repentina dei capelli ( o dei peli del viso o corpo) in alcune zone. Può interessare zone molto piccole, presentandosi sotto forma di chiazze glabre rotondeggianti, o purtroppo coinvolgere anche completamente il cuoio capelluto; può manifestarsi anche nei bambini. La causa scatenante non è stata finora identificata con certezza; il follicolo pilifero non viene però distrutto dalla malattia e questo mantiene possibile la ricrescita del capello che, a volte, avviene spontaneamente, altre volte necessita di cure mediche.

Le alopecie cicatriziali sono invece causate da un processo infiammatorio che distrugge i follicoli piliferi nella zona colpita e quindi non permette la ricrescita dei capelli persi. Si presentano con chiazze glabre del cuoio capelluto, che all’inizio possono essere di dimensioni molto ridotte e difficilmente identificabili ad un occhio non esperto e spesso si associato ad un fastidioso prurito. Il tipo più frequente di alopecia cicatriziale è detto LICHEN PLANOPILARE. In questo tipo di patologia del cuoio capelluto è importantissimo intervenire il prima possibile con  terapie che bloccano il processo infiammatorio, in modo da arrestare la malattia prima che le chiazze cicatriziali, su cui non cresceranno più i capelli, diventino troppo evidenti.

Dott.ssa Sara Bellavista.

Da Marzo 2015 il Reparto di Radiologia e Diagnostica per Immagini della Casa di Cura Montanari ha iniziato una collaborazione con il Dott. Claudio Fioroni, specializzato nella Diagnostica Gastroenterologica. Da questa collaborazione è partito un progetto che ha portato alla possibilità da parte degli utenti di poter effettuare presso la nostra clinica la Cistocolpodefecografia ( detta anche perineografia) e la Defecografia.

Per capire meglio questi tipi di esame abbiamo chiesto delucidazioni alla Dr.ssa Lia Montanari Responsabile del Reparto di Radiologia.

CISTOCOLPODEFECOGRAFIA o PERINEOGRAFIA

  • In che cosa consiste questo esame diagnostico?

Grazie alla Cistocolpodefecografia è possibile uno studio simultaneo del retto, della vescica, della vagina e del tenue ognuno opacizzato con un mezzo di contrasto.

  • Che cosa consente di indagare?

Questa indagine consente di indagare principalmente le sindromi da defecazione ostruita (SDO), nelle stipsi ostinate, nel sospetto di prolasso della vescica, del retto, dell’utero, dell’intestino,  intussuscezione, nelle patologie disfunzionali del pavimento pelvico.

  • E’ necessario effettuare una preparazione?

No, non è necessaria alcuna preparazione, anzi, le feci nel retto aiutano la diagnosi.

  • Bisogna portare alcuni esami?

E’ necessario portare con sé creatininemia e azotemia ed essere a digiuno da  almeno 5 ore.

DEFECOGRAFIA

  • A differenza del precedente, in che cosa si differenzia questa procedura diagnostica?

La defecografia si realizza solo con l’opacizzazione del retto, del tenue e della vagina.

  • Come si svolgono questi esami?

Le immagini radiologiche vengono registrate con il paziente seduto su una comoda radiotrasparente in fase di riposo, contrazione, ponza- mento ed evacuazione.

  • Sono possibili delle complicanze durante l’esecuzione di questi esami?

La procedura è estremamente sicura ed è stata effettuata su milioni di pazienti, ciononostante occasionalmente possono verificarsi dei problemi.  Le complicanze sono legate principalmente al cateterismo; possono infatti verificarsi, nella cistocolpodefecografia delle infezioni a carico delle vie urinarie tipo cistiti o uretriti nel 6% dei casi. Pertanto è necessaria una copertura antibiotica. A volte è possibile che fuoriesca un po’ di sangue dall’uretra. 

La Diagnostica per Immagini presenta le sue nuove tecnologie: da Marzo dell’anno scorso è attivo il RIS PACS. Le immagini dei pazienti vengono visualizzate dai medici su dei monitor per fare diagnosi e, a seconda delle preferenze del paziente, possono essere consegnate insieme ai referti, anch’essi digitali sotto forma di CD o stampate.

Un altro grande vantaggio delle immagini digitali è che verranno distribuite ai reparti con un click e conservate negli archivi informatici della Casa di Cura a tempo indefinito, mentre le vecchie lastre si danneggiavano con il passare degli anni.

La Radiologia aveva iniziato il suo percorso di passaggio al digitale dal 2007 ma oggi, attraverso l’utilizzo di un sistema chiamato DR, le immagini vengono acquisite direttamente e il sistema Konica Aero DR permette di:

  • visualizzare l’immagine radiografica direttamente sul monitor in soli 2 secondi,
  • ottenere immagini di alta qualità,
  • emettere una dose più bassa di radiazioni ( circa il 50% in meno) rispetto alla pellicola tradizionale grazie all’alta sensibilità.

Sempre piu spesso molte donne sono costrette a rapportarsi con gli esiti di una patologia fisicamente e psicologicamente invalidante: il tumore al seno, che viene affrontato chirurgicamente con quadrantectomia, mastectomia radicale o linfoadenectomia.

In seguito a questo intervento si possono manifestare esiti di interesse riabilitativo:

• limitazioni funzionali dell’arto superiore con riduzione della mobilità dovute a
retrazione dolorosa muscolare e/o della cicatrice;
• la cosiddetta sindrome del nervo intercostobrachiale, caratterizzata da dolore e/o alterata sensibilità in regione costale, nella zona ascellare e sulla superficie interna del braccio;
• la “scapola alata”, cioè lo spostamento all’esterno della scapola causato dalla lesione del nervo toracico lungo
• il linfedema postchirurgico o braccio grosso;
• le capsuliti retrattili a livello della spalla o “spalla congelata”;
• i difetti posturali, spesso riscontrabili anche a distanza di tempo.

Si devono anche prevedere eventuali danni  da radioterapia e considerare che eventuali preesistenti patologie di interesse riabilitativo possono peggiorare con l’intervento e le cure successive.

Un trattamento riabilitativo mirato, è in grado di affrontare queste problematiche,trattamento che verte in particolare sulla metodica del drenaggio linfatico manuale (tecnica Vodder).

Agisce tempestivamente con un drenaggio del sistema circolatorio dell’arto, per riportare la circolazione linfatica il più possibile vicino ai livelli normali, riducendo drasticamente il gonfiore,limita i processi cicatriziali secondari, che possono portare a limitazioni irreversibili per la funzionalità dell’arto.
Quando compatibile con la stato di salute della paziente, la terapia dovrebbe essere iniziata tempestivamente, in modo da ridurre i danni a breve e a lungo termine causati dall’ intervento.

Informazioni e prenotazioni in fisioterapia
tel 0541/988129 int.262

Problematiche per la qualità della vita Impatto emotivo Molto Moderatamente Poco Per nulla
Atteggiamenti limitanti e restrizioni Ho paura di tossire e starnutireDevo stare attenta quando mi alzo dopo essere stata seduta

E’ importante che vada al bagno frequentemente

L’incontinenza limita la mia attività quotidiana

       
Impatti psicosociali Mi sento frustrata perchè l’incontinenza mi impedisce di fare ciò che desideroMi godo meno la vita a causa dell’incontinenza urinaria        
Imbarazzo sociale Mi limita la scelta dell’abbigliamentoL’attività sessuale mi crea preoccupazione

Temo che gli altri sentano l’odore di urina

Temo di bagnarmi

       

e poi leggi cosa puoi fare….

In gergo medico si chiama

riabilitazione “perineale” o “uro-ginecologica”

Una semplice ginnastica che con poche, sapienti manovre e una manciata di consigli può risolvere la fastidiosa incontinenza urinaria: un disturbo frequente che l’ Oms definisce come «qualsiasi perdita involontaria di urina».  L’ ultimo dei tabù in medicina, qualcosa di cui non parlare,che colpisce quasi una donna su sette ma non risparmia gli uomini, 5 milioni secondo recenti stime. Tra le cause: problemi muscolari nelle femmine, neuorologiche o chirurgiche nei maschi.  La riabilitazione perineale, finalizzata al recupero del tono, della forza e della resistenza dei muscoli pelvici, è indispensabile in caso di prolasso, i migliori successi si ottengono però nelle due forme più comuni di incontinenza urinaria, quella da sforzo (Ius) e quella da urgenza. Fondamentale è iniziare le cure al primo campanello d’ allarme, ad esempio, qualche goccia di urina che fuoriesce con uno starnuto o un colpo di tosse, sollevando un vaso o la borsa della spesa sono segnali da non sottovalutare, così come è opportuno  intervenire subito dopo un parto; certo la rinuncia tra le donne è frequente, c’ è molta inibizione perché si lavora sulla vagina. Dopo una visita e una valutazione accurate, si comincia dalla riorganizzazione posturale con esercizi a terra, in piedi e manovre manuali. Ogni posizione è studiata per attivare i muscoli del pavimento pelvico, distribuiti su due piani e simili nei due sessi. Si tratta di insegnare alla donna (o all’ uomo) a stringere e rilasciare i fasci muscolari pelvici che sono di “contenimento”, con esercizi di breve e lunga tenuta.La seconda fase prevede elettrostimolazioni (indolori) – interne con sonde endovaginali o endoanali e bio-feedback. Gli incontri sono bisettimanali  ed importante è praticare gli esercizi anche a casa.

PER INFORMAZIONI

RIVOLGERSI IN FISIOTERAPIA – 3° Piano-  

TEL 0541/988129 INT.262

Per i giorni lunedi 15 e  venerdi 19 settembre 2014 dalle 12.00 alle 13.00  su
 appuntamento e gratuitamente
il team fisioterapico della Casa di Cura Montanari
mette  a disposizione  un servizio di consulenza.

Lo scopo di questa iniziativa è di aiutare a capire e rispondere alle domande che giornalmente, chi è affetto da dolori, si pone.
Prendendo come punto di riferimento la diagnosi medica,  personale specializzato vi informerà sulla specificità di alcune terapie rispetto ad altre, cosiglierà la metodica piu idonea e programmerà, in base alle vostre esigenze, gli appuntamenti.
Inoltre vi aiuteremo se avete un dubbio sul corretto iter per una visita fisiatrica od ortopedica, se potete effettuare le terapie in convenzione oppure no.

Per prendere appuntamento contattare il reparto di fisioterapia tel.0541/988129 int.262.

La Casa di Cura Montanari ha attivato  il nuovo servizio ambulatoriale di nefrologia. Le visite saranno svolte dalla Dott.ssa Rita Prandini proveniente dall’ Ospedale S. Orsola di Bologna dove ha lavorato ininterrottamente dal 1980 presso le U.O. di Nefrologia e Dialisi ricoprendo vari incarichi professionali sia come Responsabile dell’Attività Ambulatoriale sia come Caporeparto di Nefrologia.

Gli ambiti di interesse clinico della Dott.ssa Prandini consistono in: nefriti, insufficienze renali, calcolosi renale, infezioni delle vie urinarie, problemi renali in gravidanza. Sarà possibile prenotare una visita il lunedì mattino contattando l’Ufficio Accettazioni Ambulatoriali della Casa di Cura telefonicamente al numero 0541 988129 int. 400.

L’anno 2014 rappresenta per la Casa di Cura una vera e propria rivoluzione informatica.

Durante il mese di Marzo è stato introdotto un nuovo sistema RIS PACS: per i non addetti ai lavori si tratta di un programma che permette di trasformare le immagini di radiologia ed i referti dei medici in formato digitale. In questo modo i dati saranno conservati in Casa di Cura e saranno a disposizione del paziente con un semplice click!
Al paziente sottoposto ad esame verrà consegnato un CD contenente sia le proprie immagini che il proprio referto (ovviamente saranno ancora a disposizione di chi ne faccia richiesta il referto cartaceo e le immagini su lastra) ed in un futuro non troppo lontano il paziente potrà scaricare  dal sito della Casa di Cura le proprie immagini e il proprio referto direttamente da casa.
Questo programma permette anche la visualizzazione diretta delle immagini sia nelle sale operatorie che in tutti gli ambulatori e i reparti della Casa di Cura, mettendo così a disposizione del medico le informazioni sul proprio paziente in tempo reale.

Ma le novità non finiscono qui: nel mese di Giugno la Casa di Cura introdurrà un programma di gestione innovativo (con tecnologia web based) che rappresenta il primo passo verso l’informatizzazione completa di tutta la struttura.
Il primo cambiamento che vedranno i pazienti saranno i referti ambulatoriali prodotti in formato digitale (con tutte le caratteristiche di conservazione, diffusione interna e le possibili modalità di consegna ai pazienti sopra descritte per le immagini di radiologia).
In un secondo momento anche il laboratorio analisi sarà completamente digitalizzato ed infine anche le informazioni cliniche dei pazienti ricoverati saranno gestite dal programma.
Questa innovazione inciderà enormemente sulla diffusione interna dei dati a tutti i professionisti coinvolti: le informazioni saranno chiare, complete ed immediatamente disponibili, abbattendo pertanto anche molti dei rischi connessi all’attività clinica.

Il prodotto finale di tutto questo lavoro sarà una cartella clinica digitale che porterà grandissimi benefici in termini di chiarezza, tempestività di lavorazione, conservazione e gestione che saranno direttamente percepiti sia dai professionisti che dai pazienti.

Lascio per ultime le note negative: in termini di lavoro questo sforzo della Casa di Cura potrà incidere nelle fasi iniziali sull’attività routinaria provocando qualche ritardo o qualche errore che sempre può avvenire nei momenti di introduzione dei grandi cambiamenti. Noi confidiamo nella comprensione dei nostri pazienti e promettiamo loro che i benefici di cui potranno godere quando il sistema sarà a regime compenseranno ampiamente l’eventuale spiacevolezza di alcuni momenti di transizione.

Il Direttore Sanitario
Dr. Marco Bosso

La Chirurgia Oculistica della Casa di Cura Montanari ha aumentato la propria equipe medico/ chirurgica attraverso la collaborazione di due nuovi specialisti: il Dr. Bruno Giannotti ed il Dr. Salvatore Lettieri.
Il Dr. Giannotti, ha prestato servizio come Assistente non di ruolo presso l’Ospedale di Urbino e successivamente ha lavorato per molti anni presso l’Ospedale di Fano per poi diventare Direttore di U. O. Complessa di Oculistica dell’A. O. Ospedali Riuniti Marche Nord PESARO – FANO dal 1/1/2011, al 31/03/2014. Nella sua carriera iniziata nel 1977 dopo il conseguimento della specializzazione in Oculistica all’Università di Perugia può vantare oltre 10.000 interventi chirurgici.
Il Dr. Lettieri , specializzatosi in Oculistica nel 1974 presso l’Università di Parma ha frequentato per vari anni la Clinica Oculistica di Parma in qualità di medico Interno. Ha poi lavorato presso l’U.S.L. n. 9 di Reggio Emilia e presso l’U.S.L. n. 11 di Fabriano. In seguito è stato per diversi anni Direttore di Struttura Complessa “Oftalmologia” della Z. T. n. 4 di Senigallia.
Questi professionisti si uniscono al Dr. Enrico Barbaresi e al Dr. Roberto Vichi realizzando interventi su : palpebra, apparato lacrimale, congiuntiva, cornea, iride, corpo ciliare, sclera, camera anteriore, cristallino (cataratte), camera posteriore, orbita e globo oculare.
Per avere maggiori informazioni contattare l’Ufficio Accettazioni Ambulatoriali della Casa di Cura al numero 0541-988129.